Carissimi équipiers:
sentiamo da più parti attraverso i media l’invito a convertirci ad una chiesa “in uscita”. E le END vogliono condividere questo invito ecclesiale per essere “END in uscita”.
È importante comprendere ciò che questo significa.
Esistono diversi modi per “uscire”.
Possiamo pensare a una via d’uscita da noi stessi.
Il mondo delle comunicazioni istantanee, i mezzi e le tecnologie contemporanee della comunicazione, ci portano a perdere molte volte l’obiettivo della nostra interiorità.
E quindi, una via d’uscita, può essere trovata dentro di noi alla ricerca dell’essenziale.
Uscire da noi, che potrebbe sembrare contraddittorio, è la possibilità di riconoscersi come siamo veramente, e da quel momento in poi, pensare alla realtà esterna.
Allo stesso modo, c’è un uscire fuori. È la capacità di riconoscere tutto ciò che accade, al di là di noi stessi. E’ imparare a perdere la nostra autoreferenza per riconoscere tutto il bene e santo che c’è. E’ essere in grado di entrare in un vero dialogo con il mondo contemporaneo e le sue sensibilità, criteri, valori e obiettivi, affinchè in un ascolto attento siamo interpellati a metterci in discussione e prendere atto di tutto ciò che ci circonda e che non appartiene al nostro ambiente chiuso.
Essere “in uscita” deve essere la disposizione missionaria che caratterizza un discepolo del Signore Gesù. Consentire ai dolori e alle sofferenze, ai bisogni e alle angosce dei nostri fratelli, noti e sconosciuti, di suscitare in noi un sentimento che sia misericordia compassionevole, solidarietà e la possibilità di offrire risposte concrete a partire dalla nostra fede in Gesù e dalla nostra appartenenza alla Chiesa attraverso il movimento.
Vigilare e “in uscita” significa non chiudersi nelle nostre convinzioni e pregiudizi impedendo che qualcosa di nuovo succeda. È smettere di credere ai detentori della verità assoluta che impedisce a molti valori esterni di insegnarci nuove strade e aperture. È sapere che il recinto nella tradizione, nell’usanza e del “è sempre stato fatto così”, porta la possibilità di ossidazione della vita. Chiudere porte e finestre è produrre ristagno e ruggine; aprirle può portare un po’ di polvere, ma questa si pulisce facilmente. La muffa è molto difficile da rimuovere.
Essere “in uscita” significa imparare a vedere in modo differente. È poter avere un altro punto di vista.
Voglio proporre ai componenti delle END di guardare oggi il mondo per alcuni minuti da un’altra prospettiva e trarne alcune conclusioni:
Alla fine di quest’anno 2019, il mio affettuoso saluto a tutte le END vuole essere un invito a far entrare aria nuova che ci permetta di respirare con fiducia e salute.
Possa il Signore Gesù, il Cristo liberatore, guidare il nostro cammino.
Un abbraccio fraterno.
P. Ricardo Londono Dominguez,
Consigliere Spirituale ERI
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